Coronavirus in Francia: confinati in carcere

Nei mesi di quarantena abbiamo tutti vissuto lunghi periodi di libertà limitata ma, secondo il sociologo Jean Viard, in Francia il periodo del confinamento è stato vissuto meglio che altrove. E in carcere per alcuni detenuti ha addirittura significato una ritrovata libertà, mentre altri hanno subito un “doppio confinamento”.

Supporta il giornalismo europeo

I confini sono chiusi, viaggiare è impossibile, le relazioni commerciali sono piene di difficoltà. Ma allo stesso tempo tutti i Paesi europei sono uniti dalla medesima sfida: fronteggiare il coronavirus. E, ancora, i governi si concentrano su soluzioni nazionali se non addirittura regionali. Le restrizioni di viaggio e la politica ripiegata unicamente verso i problemi interni sono entrambi fattori che stanno influenzando anche il giornalismo. Per questo pensiamo che sia giunto il momento di un nuovo approccio giornalistico, tutto europeo, portato avanti da un team internazionale di reporter nel quale ciascuno racconta il proprio Paese.
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Dacci la possibilità di offrirti reportage approfonditi dai Paesi europei, in modo da conoscerci un po’ meglio l’un l’altro.
 

 

Coronavirus in Francia: confinati in carcere

Coronavirus in Francia: confinati in carcere

Nei mesi di quarantena abbiamo tutti vissuto lunghi periodi di libertà limitata ma, secondo il sociologo Jean Viard, in Francia il periodo del confinamento è stato vissuto meglio che altrove. E in carcere per alcuni detenuti ha addirittura significato una ritrovata libertà, mentre altri hanno subito un “doppio confinamento”.